L’Amarone della Valpolicella è un vino corposo, sensuale, passionale. Da molti è considerato il vino degli innamorati grazie al suo colore rosso rubino intenso, alle sue fragranze di uve passite e all’aroma caldo e vellutato che lo contraddistingue e lo rende unico rispetto a tutti gli altri vini rossi della zona (e non solo). Quale scelta migliore allora per festeggiare il giorno di San Valentino? E se non siete ancora convinti, leggete cosa abbiamo da raccontarvi sul “vino dell’amore”!
La nascita (casuale) dell’Amarone
Sulla nascita di questo vino pregiato esistono diverse versioni. Ciò che è certo è che la sua nascita è legata ad un fatto fortuito e che in anni recenti è stato capace di riscuotere un tale successo internazionale tanto da cambiare le sorti di tutta la Valpolicella.
Una delle storie più curiose sulla nascita dell’Amarone è quella legata alla Cantina Sociale Valpolicella e al suo capo cantina, Adelino Lucchese. Alcuni ritengono che nel 1936 fu lui a ritrovare una botte di recioto dimenticata da tempo e assaggiandone il contenuto rimase così sorpreso da esclamare: “Questo non è un Amaro, è un Amarone!”, per descriverne con grande entusiasmo la nota forte e decisa che giunse al suo palato.
La storia più accreditata, però, risulta essere un’altra. In passato, la produzione in grandi quantità di vino recioto comportava in alcuni casi una fermentazione più prolungata, tanto da rendere alcune botti molto amare. I palati dell’epoca prediligevano però un vino più dolce e fruttato; per questo, quando non rispecchiava gli standard richiesti dalla clientela, il vino rimaneva per molto tempo nelle cantine invenduto e il più delle volte lo si usava per uso domestico, senza accorgersi che in realtà si aveva nel bicchiere un gran vino.
Solo negli anni ‘50, i Bertani, storici vignaioli della Valpolicella, intuirono il potenziale di questo vino nato dalla mancata maturazione del recioto e colsero l’occasione per provare a produrre un vino simile al Nebbiolo. Negli anni successivi lo migliorarono sempre di più, intervenendo sul residuo zuccherino e sull’acidità, per renderlo un vino corposo ed amabile. Caratteristiche che fanno dell’Amarone un vino apprezzato in tutto il mondo, in grado di competere senza timori con grandi vini nazionali e francesi.
Quanto alla sua composizione, l’Amarone deriva dalle stesse uve del Recioto, ovvero: Corvina, Corvinone, Rondinella, Oseleta e Negrara. Il processo produttivo dei due vini è praticamente lo stesso, la grande differenza risiede nella fase di fermentazione. Infatti, mentre la fermentazione del Recioto viene interrotta a metà del tempo massimo, l’Amarone viene invece lasciato fermentare a lungo. In questo modo tutto lo zucchero viene trasformato in alcool.
Il nome dell’Amarone deriva infatti dalla parola “amaro”, scelta proprio per distinguerlo dal Recioto, un vino dal sentore molto più dolce che accompagna divinamente molti tipi di dessert.
Degustare l’Amarone il giorno di San Valentino
Charm suadente, avvolgente, passionale. Come può l’Amarone non essere il vino ideale da bere nel giorno della festa degli innamorati? Morbido e corposo, con sfumature di caramello, prugne e cioccolato, l’Amarone si presta molto bene alla meditazione ma anche ad essere assaporato durante il pasto. Si abbina egregiamente a una vasta selezione di formaggi come il Trentingrana e il Monte Veronese ma anche a piatti a base di carni rosse come l’agnello, il cinghiale, il manzo e la selvaggina.
Qualunque sia il vostro programma per il giorno di San Valentino, l’Amarone sarà in grado di rendere speciale i momenti romantici con la vostra dolce metà. Sorseggiato davanti ad un caminetto in uno chalet di montagna o assaporato a lume di candela durante una cena tête à tête.
Vi aspettiamo presto anche al Ristorante La Terrazza per provarlo in abbinamento alle nostre specialità di lago. Nell’attesa vi auguriamo di trascorrere un dolce San Valentino!