La tinca è uno dei pesci più caratteristici del lago di Garda, dai colori olivastri e dalle carni magre e ricche di proteine. Un pesce che, a torto, non gode di molto prestigio nelle cucine dei ristoranti locali, in virtù del suo “sapore lacustre”. Basta in realtà qualche attenzione in più per preparare delle gustose ricette a base di tinca. Al ristorante La Terrazza puoi trovarla in alcune preparazioni che realizziamo nel solco della tradizione gardesana.
Il lago di Garda e la tinca: caratteristiche e metodi di pesca
La tinca è un pesce d’acqua dolce che vive nelle acque stagnanti o a corrente molto lenta, con fondo melmoso e ricco di vegetazione. Il suo colore è verde giallastro con riflessi dorati. Come ben sanno i pescatori del Lago di Garda, si alimenta prevalentemente nelle ore notturne e viene pescata usando come esca il mais oppure il bigattino o il lombrico, di cui la tinca è molto ghiotta.
In generale, è un pesce che ama stare in profondità. In estate è molto pigra, durante le ore più calde stenta addirittura a muoversi. Per questo motivo l’ora migliore per pescarla è nel tardo pomeriggio, con il calare del sole fino alla mezzanotte oppure al mattino presto.
Prenderla non è facile, il pescatore necessita di particolare abilità e conoscenza delle sue abitudini, perché è un animale molto furbo che riesce a percepire il pericolo. Una tecnica valida per la pesca della tinca usata dai pescatori del nostro lago è quella del ledgering, che consiste nell’appoggiare la canna su un sostegno per il tempo necessario o in alternativa si usa anche la pesca a fondo.
Per quanto riguarda la pesca nel versante trentino del lago, questa avviene nell’arco di cinque o sei chilometri da Riva e da Torbole con delle reti da posta selettive che non creano danni all’ecosistema e che catturano solo il pesce della giusta misura, come ormai da anni fa Alberto Rania, unico pescatore trentino che conduce ancora con tanta passione e dedizione questo difficile mestiere.
Il nostro Risotto con tinca ed erbette
La tinca, assieme ad altri pesce di lago come il carpione o il lavarello, per essere apprezzata in cucina prima di tutto va accuratamente pulita e spurgata. Tale procedimento è di fondamentale importanza per eliminare il tipico sapore fangoso che deriva dalle abitudini alimentari di questo pesce. Tuttavia, facciamo notare che la tinca pescata nelle località di alto lago come la nostra, fortunatamente, non presenta questa caratteristica. I fondali dell’Alto Garda sono infatti molto profondi e meno ricchi di alghe e fango. Questo fa sì che la tinca, ma in generale tutto il pescato della nostra zona, non prenda il classico sapore salmastro che in dialetto trentino chiamiamo “pelum”.
Nella preparazione è poi consigliabile non snaturarne il sapore e la consistenza della carne. Per esaltare il suo sapore basta arricchire il piatto con ingredienti semplici: erbe, olio buono e poco altro. La tinca, se cucinata sapientemente, ha sapori simili al vitello e al coniglio.
All’interno del nostro menù proponiamo diverse portate a base di questo pesce lacustre. Uno di quelli più apprezzati è sicuramente il risotto con la tinca ed erbette.
Ecco come lo prepariamo (ricetta per 4 persone):
Ingredienti
- Una tinca
- Mezza cipolla
- Una carota
- Una costa di sedano
- Uno spicchio d’aglio
- 200 g di prezzemolo tritato
- 200 g di bietole
- 200 g di olio extravergine del Garda
- 300 g di riso Vialone nano
- Sale e pepe
Preparazione
Pulite, lavate e sviscerate la tinca. Fatela lessare quindi, a parte, fate imbiondire in una casseruola un battuto di cipolle, carote, sedano, aglio e olio. Unite le bietole sfogliate e 150 g di prezzemolo tritato finissimo. Cuocete a fuoco lento per venti minuti, poi aggiungete la tinca sbriciolata accuratamente assieme al riso. Proseguite la cottura a fuoco vivace e aggiungete ogni tanto del brodo precedentemente preparato con la carcassa della tinca, del sale, alloro, una carota e una gamba di sedano. Regolate di sale e pepe e, ultimata la cottura, mantecate con un po’ di burro e spolverate il risotto con il rimanente prezzemolo tritato. Il risotto va servito all’onda.
Segnaliamo inoltre che il 21 ottobre il Ristorante La Terrazza ospiterà La Cena Ecumenica dell’Accademia Italiana della Cucina 2021. Nel menù dell’evento è prevista una speciale preparazione a base di questo pesce: “Tinca ripiena con finferle su letto di erbette e vino Nosiola”.
Per provare il gusto autentico e sapientemente valorizzato della tinca, ti aspettiamo al Ristorante la Terrazza di Torbole.
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